A domanda risposta

Che cos’è la Massoneria?

In un antico rituale si legge: la libera Muratorìa è un sistema particolare di morale, insegnato sotto il velo dell’allegoria per mezzo di simboli.
Questa affermazione si scompone, analizzandola, in due proposizioni:

Sistema particolare di morale.
La base di questo sistema, che lo rende particolare, non è altro che una speciale glorificazione del lavoro. Esso si spiega con le origini dell’Istituzione, derivate dai costruttori di cattedrali, trasponendo simbolicamente la destinazione degli attrezzi del mestiere.

Allegorie e simboli.
Ogni insegnamento può essere concepito in due modi: il metodo razionale oppure il simbolo. Senza disconoscere, ovviamente, il valore del primo metodo, la Massoneria usa il secondo. La Libera Muratorìa è essenzialmente una ascesi, un modo di perfezionamento umano.
E’ questo il senso della proposizione simbolica: rendere cubica la pietra informe.
Una pietra isolata, per quanto bella sia, è tuttavia architettonicamente inutile. La sua finalità è di essere sistemata con altre pietre, allo scopo di erigere, secondo certe norme, in un certo ordine, equilibrio e bellezza, la cattedrale simbolica.
Il perfezionamento individuale è base per il conseguimento del bene e del progresso dell’umanità.
Bisogna tuttavia procedere oltre. L’Universo è evidentemente una costruzione e, come ogni edificio, esso rivela un Costruttore. Lo spirito concepisce così logicamente un Grande Architetto dell’Universo: Dio.
La Massoneria, tuttavia, non è religione. Lungi dal mettersi in competizione con le religioni essa le rispetta tutte ed è compatibile con tutte. E’ incompatibile con l’ateismo. Essa non si proclama depositaria di alcuna rivelazione.
Si impone peraltro una precisazione riguardante la concezione – che da tempo immemorabile è propria della Massoneria – del Grande Architetto dell’Universo. Egli non è un simbolo. E’ il Creatore, senza alcun equivoco né scappatoia panteista o immanentista.
In termini chiari, la libera Muratorìa è teista

La libera Muratorìa è una fratellanza iniziatica che ha per fondamento tradizionale la fede in Dio, Grande Architetto dell’Universo.
Sotto il profilo organizzativo si definisce Loggia un gruppo di liberi Muratori. Ciascuna Loggia porta un nome ed un numero d’ordine; essa è presieduta da un Maestro Venerabile, assistito da due Sorveglianti e vari Ufficiali (Segretario, Tesoriere, ecc.).
Si definisce Obbedienza una federazione di Logge con al vertice il Gran Maestro, assistito da Grandi Dignitari. Esiste una sola Obbedienza in ogni nazione: per l’Italia, l’Obbedienza regolare è il Grande Oriente d’Italia.


La libera Muratorìa si richiama agli Antichi Doveri ed ai Landmarks della Fratellanza, con particolare riguardo all’assoluto rispetto delle tradizioni specifiche dell’Ordine, essenziali per la regolarità della sua giurisdizione.
Questi Antichi Doveri sono le Old Charges della libera Muratorìa operativa medioevale, il cui testo è richiamato in numerosi manoscritti. Tra questi doveri, quelli relativi a disposizioni corporative oggi scomparse o alla tecnica del costruire, conservano un valore di semplice ricordo, ma altri sono stati trasferiti simbolicamente nelle norme delle Officine della libera Muratorìa speculativa.
I Landmarks definiscono i fondamenti essenziali che stabiliscono la natura stessa dell’Ordine. Essi non sono modificabili.
La cancellazione di un Landmark equivarrebbe a privare la natura massonica medesima di una cerimonia o di un atto rituale. Citiamo come esempi l’obbligo per i massoni di riunirsi in Loggia, i segni di riconoscimento, l’esistenza del Gran Maestro, ecc… I Landmarks non sono dei simboli, ma regole esplicite ed imperative dalle quali non è permesso derogare.

La libera Muratorìa è un ordine al quale possono appartenere soltanto uomini liberi e rispettabili che si impegnino a mettere in pratica un ideale di pace, di amore, di fraternità.
Per le nostre origini operative è esplicita l’esclusione delle donne: non esistevano infatti muratori-donna.
Sarebbe peraltro il peggiore degli errori considerare questa esclusione come giudizio sfavorevole per il sesso femminile che, al contrario, l’Ordine rispetta ed onora.
Non è tuttavia sufficiente, per far parte della libera Muratorìa, essere di sesso maschile: l’enunciato definisce l’uomo che può essere iniziato e le qualità che occorre riconoscere ed esigere da lui.
La libera Muratorìa, attraverso il perfezionamento morale dei Fratelli, si propone di conseguire quello della intera umanità.
L’ideale collettivo – cioè universale – procede da quello realizzato in ciascun libero Muratore.

La libera Muratorìa offre a tutti i suoi affiliati la pratica esatta e scrupolosa del rituale e l’interpretazione del simbolismo che lo sottende. Mezzi, questi, per giungere alla conoscenza attraverso le vie spirituali e iniziatiche che le sono proprie.
Il Grande Oriente ammette una pluralità di rituali, a condizione che gli stessi siano praticati nella loro purezza ed autorizzati dal Gran Maestro.

La libera Muratorìa chiede a tutti suoi membri il rispetto delle opinioni e della fede di ognuno; proibisce nel suo seno ogni discussione politica e religiosa. La Massoneria è un centro permanente di unione fraterna ove regnano tolleranza e armonia fruttuosa tra uomini che, senza di essa, rimarrebbero estranei gli uni agli altri.
La libera Muratorìa non vieta la diversità di pensiero tra i suoi affiliati. Essa rispetta particolarmente le loro scelte religiose. Ogni massone è libero nella sua religione.
Gli argomenti politici non devono mai essere dibattuti in Loggia. Essi dividono infatti gli uomini e sono incompatibili con un ideale di armonia fraterna.


I Liberi Muratori prendono i loro impegni massonici sul Libro della Legge Sacra, onde dare alla promessa di fedeltà prestata su di essa carattere solenne e sacro.
La promessa è data sul Libro della Legge Sacra che impegna la coscienza del candidato; in Europa ed in America questo Libro è, di norma, la Bibbia. Il Libro della Legge Sacra, per il Grande Oriente d’Italia, è il Nuovo Testamento.
E’ vietato togliere al rito della promessa il carattere sacro, di laicizzarlo in una parola d’onore, in un semplice impegno nel quale Dio non avrebbe parte.


I Liberi Muratori si riuniscono, fuori dal mondo profano, in Logge ove sono sempre esposte le tre Grandi Luci dell’Ordine – il Libro della Legge Sacra, la Squadra e il Compasso – per lavorare, secondo il rito,con zelo ed assiduità in conformità alla Tradizione.

Il compasso simboleggia la libertà di pensiero e l’apertura mentale, ragione per la quale le sue aste sono mobili.
La squadra simboleggia la regola morale; per questo le sue braccia sono rigide.
Compasso e squadra sono quindi complementari, ma sarebbe senza senso che essi, riuniti, poggiassero sul vuoto.
E’ sul Libro della Legge Sacra che essi debbono essere posati. Quest’ultimo è quindi la più importante delle tre grandi Luci: contiene la Legge e volontà divina.


I liberi Muratori ammettono nelle Logge uomini maggiorenni, di perfetta reputazione, leali e discreti, degni sotto ogni aspetto di essere, tra loro, fratelli e pronti a riconoscere i limiti umani e l’infinita potenza dell’Eterno.
Il massone vero e regolare deve camminare sempre secondo la Squadra.
Non è tenuto a rivelare le tappe della sua ascesa né i procedimenti per mezzo dei quali la pratica massonica sostiene la sua vita interiore.
E’ questo il senso della riservatezza massonica.
Si legge nella Imitazione di Gesù Cristo: ciò che va oltre le pratiche comuni non deve apparire affatto esteriormente: è più sicuro adempiere in segreto le proprie pratiche particolari (1, 19).

I liberi Muratori coltivano nelle Logge l’amore per la Patria, l’obbedienza alle leggi ed il rispetto delle Autorità costituite. Essi considerano il lavoro come il primo dovere dell’essere umano e lo onorano in tutte le sue forme.
Nei banchetti massonici, come nell’agape fraterna e frugale, che completa i lavori e nei quali lo spirito fraterno si apre alla gioia, il primo brindisi è, obbligatoriamente, dedicato al Capo dello Stato.


I liberi Muratori devono mutuamente, con onore, aiutarsi e proteggersi fraternamente. Essi praticano l’arte di conservare in ogni circostanza la calma e l’equilibrio indispensabile a una perfetta padronanza di sé stessi.
Le parole essenziali di questo assunto, vero programma di vita sono con onore. Esse escludono le complicità inconfessabili, le solidarietà sordide, in breve la irregolarità negli atti, che non è altro che il frutto della mancanza di princìpi.