Prima di ogni altra considerazione il gioiello realizzato è da considerarsi una chiave che può aprire e chiudere simbolicamente il tempio, sia esso il luogo deputato al rito o il tempio interiore di ciascun Fratello. …Esso apre e chiude ilavori… È interessante notare che proprio il labirinto, ruotante sui perni, sia il meccanismo segreto che rende particolarmente sicura questa chiave, che è solo nostra. Qui il labirinto ha il tracciato di quello della cattedrale di Chartre, ma è visto specularmente, per cui il percorso è destro centrico, come ritualmente e simbolicamente a noi serve.DESCRIZIONE Un esagono azzurro di 12 mm di larghezza con all’interno un disco dorato inciso sulle due facce con il labirinto destro centrico, ruotante su perni, che permettono di ruotare l’incisione all’inizio dei lavori con l’entrata del labirinto aperta verso l’alto, cioè nella direzione della luce del M. V. .e che verrà poi girata nel suo contrario alla fine dei lavori, cioè con l’apertura di uscita rivolta verso le colonne J e B. Questo comporta una particolare attenzione nella preparazione all’entrata nel tempio e segna, con questo gesto, la predisposizione mentale e fisica ai lavori di loggia
IL COLLARE
Dorato, lungo 90 cm., rappresenta il congiungimento tra il collo, sede della prima articolazione del corpo umano attraverso cui circola l’Energia Generatrice, ed il plesso solare, su cui va ad appoggiarsi il gioiello, visto come intreccio delle energie vitali.
LA TATTILITÀ
La tattilità del gioiello è data dai diversi piani percettibili, dai vuoti e dai pieni, dalla tipologia specifica del gioiello stesso. Questi elementi permettono di individuare l’oggetto al tatto, soddisfacendo così alla sua peculiare funzione di strumento di riconoscimento, riaffermando inoltre la realtà di simbolo in quanto congiungimento delle due parti, cioè di chi lo offre e di chi lo accetta… È come se si dovesse effettuare un riconoscimento al buio… Ed ecco che le caratteristiche tattili permettono l’individuazione del titolo distintivo che, in questo modo, esso manifesta.
LE FORME
Rappresentazione del corpo, “l’ESISTENZA”
L’ESAGONO
lato 36 mm, larghezza 12 mm Ossia il centro, il cuore del labirinto vediamo che ha sei petali, simboli di gestazione e di nascita. Di qui, per espansione, attraverso un processo analogico, i petali sono diventati i sei lati di un esagono, per cui l’esagramma da contenuto è diventato contenitore, quasi a formare un muro a difesa di un nucleo prezioso, d’oro! Esso è l’hortus, che recinge un campo di forze generanti eventi straordinari (metafora del tempio e della loggia operante). L’esagono è proposto con un vertice verso l’alto, onde rimarcarne la simbologia spirituale.
IL CERCHIO
diametro 36 mm, girevole su perni Punto che si estende e partecipa della sua perfezione; è il mondo creato che si distingue dal suo principio. I cerchi concentrici, qui costantemente spezzati e messi in crisi da un percorso tortuoso e contraddittorio, rappresentano i gradi dell’essere che, con difficoltà, con il rischio costante di smarrirsi, si possono acquisire. Sono anche la misura del tempo che lungo il cammino si somma, si sottrae, si moltiplica e si divide, diventando finito ed infinito…: allegoria di una ricerca continua portata all’estremo respiro, fino alla morte e alla sua rinascita.I NUMERI Rappresentazione dello spirito, “l’ESSENZA”
IL NUMERO 3
Vedi i triangoli Sappiamo essere il simbolo della sintesi spirituale, essendo per noi tale numero alla base del nostro esoterismo e del nostro operare rituale. Qualche spunto meno frequentato: “È l’esistenza in cui l’immutevole ed il mutevole sono congiunti.” Pitagora “E’ alla base della trinità iniziatica: sacerdote, filosofo, legislatore” Ermete Trismegisto L’estensione e la misura del tempo sono comprese nel ternario: passato, presente e futuro La simbologia geometrica del triangolo con la punta verso l’alto indica l’energia ascendente, verso il basso quella discendente, rappresentando così ascesa e caduta, nella specularità di cielo e terra Tre sono le arti liberali: grammatica, retorica e dialettica Nel teatro classico è imprescindibile la regola aristotelica delle tre unità: tempo, luogo ed azione Nel giardino rinascimentale tre elementi costruttivi corrispondono al cammino iniziatico: la fontana (riflessione e rigenerazione), la grotta (solitudine ed introspezione) ed il labirinto (perdita e ritrovamento di sé).
IL NUMERO 6
Il cuore del labirinto ha sei petali e sei sono i triangoli virtuali che compongono l’esagono. I Pitagorici ritengono il 6 simbolo di perfezione, risultando dalla riunione delle sue parti, eguale alla somma dei suoi divisori (eccetto il numero stesso): 1, 2, 3 e 1+2+3=6 1x2x3=6. Pertanto il 6 esemplifica un valore geometrico assoluto, in quando l’esagono inscritto nel cerchio ha un lato uguale al raggio del cerchio stesso ed è, insieme al triangolo ed al quadrato, una forma che investe un’area senza soluzione di continuità. Inoltre il 6 ricorda l’esagramma, la stella a sei punte composta da due triangoli equilateri sovrapposti, quale simbolo dell’evoluzione e dell’involuzione, dell’eterna unione di forza e materia il cui risultato è il ritmo: la materia seduce la forza e la involve, la forza ispira la materia e l’evolve… Otre ad essere il tipico segno di riconoscimento dei Pitagorici, è il vero e proprio sigillo di Davide e di Salomone che, esemplificando I’unione dell’anima umana (acqua, triangolo con apice verso il basso) e dello spirito divino (fuoco, triangolo con l’apice rivolto in alto) consegue appunto l’equilibrio delle due nature… Pertanto il 6 rappresenta il macrocosmo, il mondo del creato, la natura, le direzioni dello spazio.
IL NUMERO 12
Dodici sono i mm della larghezza di ciascun lato di colore azzurro dell’esagono. Rappresenta l’universo nella sua complessità interna, esemplificabile nella moltiplicazione dei quattro elementi (terra, aria, acqua, fuoco) per i tre principi alchemici (zolfo, sale, mercurio). 12 i mesi dell’anno 12 i frutti dell’albero della vita 12 è 3×4, il triangolo moltiplicato per il quadrato 12 è la radice della sfera, è la cifra della perfezione.
IL NUMERO 36
Trentasei sono i mm del lato dell’esagono ed il diametro esterno del labirinto inciso. Il “grande quaternario” dei Pitagorici. 36 è il numero della solidarietà cosmica 36 è il numero dell’incontro degli elementi e delle evoluzioni cicliche 36 è la somma dei primi quattro pari 2+4+6+8=20 e dei primi quattro dispari 1+3+5+7=16 Ricordiamo che un triangolo isoscele con angolo in alto di 108° ha le proporzioni del “numero aureo” e presenta, in effetti, un aspetto particolarmente armonioso. Gli angoli alle basi sono di 36° e 36+36+36=108 Lo troviamo quale frontone del Partenone.IL NUMERO 90 Ovvero la lunghezza in cm del collare. Dove 90=9×10, prodotto del 9 con il 10, la “mistica decade” dei Pitagorici, la Tetraktys geometrica. Il 9 rappresenta l’universalità, essendo il quadrato del numero 3 inteso come numero innovatore . Il 9, ultima delle cifre, annunzia sia la fine che l’inizio, cioè indica una trasposizione su un nuovo piano. Si ritrova qui l’idea di rinascita e germinazione, come quella di morte, Esprimendo il compimento di un percorso, la chiusura dell’anello, che graficamente è assimilabile all’”uroboros”, il serpente che si morde la coda, (immagine del ritorno dal multiplo all’uno e quindi dell’unità primordiale e finale. È anche il numero che corrisponde agli orifizi dell’uomo e rappresenta per lui le vie di comunicazione con il mondo. È la figura che ricorda il feto in formazione e per i massoni è il numero della immortalità. Nella nostra simbologia grafica rappresenta la germinazione verso il basso, il radicamento. Il 10 simboleggia la totalità dell’universo e rappresenta il ciclo delle possibilità: la sfinge, I’equilibrio e l’instabilità, le alternanze ed i ritmi, le fluttuazioni ed il tempo. La decade viene definita universale (o numero completo), perché il seguito non è altro che ripetizione, implicazione ed esplicazione.
I Colori
Rappresentazione del medium sensoriale-simbolico, ”la COMUNICAZIONE”
L’AZZURRO
Lo smalto dell’esagono sul recto. Nel colore azzurro identifichiamo i tre gradi della massoneria. Possiamo osservare che l’azzurro è anche il colore più immateriale, presente in natura come trasparenza, fatto cioè di vuoto. L’azzurro è la via dell’infinito in cui il reale si trasforma in immaginario.
L’ORO
Perimetri contenitori dell’azzurro sul recto e la superficie del verso È considerato il metallo più prezioso, il metallo perfetto. Simbolo della conoscenza, ha lo splendore della luce, e la luce minerale, ha carattere igneo, solare e reale. L’oro sarebbe il prodotto della gestazione, trasformazione alchemica e perfezionamento di metalli volgari.
IL NERO
Incisione del labirinto su fondo oro recto e verso, scritte sul verso relative al titolo distintivo della R:. L:., incisioni sul fondo d’oro del verso. La traversata della morte… La promessa di una vita rinnovata, come la notte contiene la promessa dell’aurora. Le lettere incise che rivelano il titolo distintivo R:.L..: sono immerse nell’oro solare, sorgente di luce, di calore, di vita, quasi a recintare il nostro particolare giardino del pensiero.